Il mio Sogno Ecosostenibile della casa sull’albero
28 Marzo 2022Castagneti dell’Elba
8 Agosto 2022Sette le note del pentagramma, sette le meraviglie antiche e moderne del mondo, sette i peccati capitali. Sette è un numero carismatico, magico, misterioso, con un forte simbolismo. È destino che anche le isole dell’Arcipelago Toscano siano sette: Elba, Pianosa, Montecristo, Giglio, Giannutri, Gorgona e Capraia. Passeggiando su alcuni sentieri dell’isola d’Elba, la più grande delle sette, nelle giornate senza nubi si possono scorgere le altre sei isole. Talvolta sembra di toccarle. È tanta la voglia di raggiungerle e capire perché siano cosi tutelate e desiderate. Ognuna ha un profilo diverso, un’aura speciale. Ognuna un carattere, tradizioni, leggende e cultura. Storie narrate di amore e sofferenza, leggende conosciute di confino e fuga, avvolgono di fascino e di bellezza questi paesaggi insulari, spesso eletti a scenario di libri o film. Ma in inverno sia per il clima, che per la scarsità di mezzi di trasporto, le distanze sembrano difficili da superare.
È invidiabile allora il volo del gabbiano che sopra le nostre teste, sulla scia del vento, plana raggiungendole quando vuole. Se chiedessimo al gabbiano cosa vede da lassù, ci racconterebbe di come Pianosa sia ventosa e limpida, piatta e silenziosa; come sia rimasta intatta Capraia, paradiso per i velisti, con le sue scogliere arricciate e ripide e la sua vegetazione profumata e selvaggia; racconterebbe del Giglio e delle sue baie turchesi; della verde e selvaggia Gorgona che a fine aprile si colora di viola e profuma di rosmarino; di come Giannutri assomigli dall’alto a una bianca mezzaluna; o come dal Monastero di Montecristo si possa scendere in picchiata vertiginosa sulle acque cristalline spesso frequentate da delfini, balene e un tempo persino la foca monaca.
A Noi che non è permesso volare, è concesso però durante un’escursione elbana di scorgere con la vista e con l’immaginazione e ammirare le isole più distanti. Per poter vedere bene Capraia basta andare a Marciana Marina; da lì l’isola appare e scompare a seconda della limpidezza del cielo, dominando l’orizzonte insieme alla torre dell’approdo marinese. Da qui parte un sentiero particolarmente bello e suggestivo, detto de “La Cala”, che dalla strada vicino alla torre di Marciana Marina sale su verso Marciana, un percorso fresco e ombreggiato particolarmente rigoglioso che attraversa un castagneto e conduce alla “Spiaggia della Cala”, rinomata perché raggiungibile più agevolmente via mare. Da lassù voltandosi a nord, con un cielo molto limpido, si può avvistare la sagoma di Gorgona.
Dall’antico borgo di San Piero nel Comune di Campo nell’Elba, percorrendo il sentiero chiamato di “Pietra Murata”, si può vedere molto bene Pianosa e solo più in lontananza Montecristo e Giglio, godendo di uno stupendo panorama dell’Elba meridionale. Per vedere meglio queste ultime bisogna spostarsi verso Capoliveri. Dal paese partendo dalla piazza del Municipio basta seguire le indicazioni per le miniere del Calamita, imboccare il percorso dell’anello grande sul Monte Calamita sull’Elba orientale, ben frequentato anche dagli appassionati bikers. Montecristo è a sud e appare in tutta la sua imponenza così come, più a sud est in lontananza, l’isola del Giglio.
Tutto questo è a portata di mano sui sentieri costieri dell’isola d’Elba. Sentieri da percorrere al rifiorire della natura a primavera dove facilmente si possono osservare orchidee – ne esistono qui 40 specie diverse – veri e propri gioielli naturali che fioriscono tra marzo e aprile su terreni aridi tra la gariga e la macchia mediterranea, o farfalle, molte decine di specie sono endemiche dell’Arcipelago Toscano tanto da dedicare loro all’Elba un santuario che parte dall’area di sosta sul Monte Perone.
È facile qui farsi prendere per mano dalla natura, camminare in silenzio, concentrandoci sui propri passi, un passo alla volta, sui propri sensi, uno alla volta, gustando un fiore, un profumo, un cinguettio, perdendo lo sguardo all’orizzonte, come in una sorta di meditazione sul qui e ora per dimenticare tutti i nostri fardelli, per ritrovare la calma, senza nulla invidiare a chi può volare. Rubare un orizzonte, uno di quelli da cui non riesci a staccare gli occhi, un rifugio della propria immaginazione, dove liberare le ansie e di cui conservare il ricordo per i momenti grigi. Appropriarsi di un panorama straordinario di luce e colori intensi tra cielo e mare per sentirsi pieni di energia per il nostro ritorno a casa. Un’esperienza rigenerante è l’escursione sul promontorio dell’Enfola, a pochi km da Portoferraio. Un facile sentiero panoramico che si sviluppa ad anello con una spettacolare deviazione che porta a un balcone naturale a picco sul mare e dove si incontrano manufatti bellici risalenti all’ultima guerra.
Per chi vi si dirige in auto raggiungere l’Enfola da Portoferraio è molto facile con la comoda strada provinciale n. 27 che termina proprio sull’istmo e che collega il promontorio con il resto dell’isola. Lasciata l’auto nel piazzale ci troviamo con il mare da una parte e dall’altra e due piccole spiagge, proprio davanti l’edificio della ex Tonnara, oggi sede del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Da qui inizia il sentiero nel territorio del Parco, che porta in cima al promontorio sulla sommità del Monte Enfola, a circa 130 metri sul livello del mare.
Dopo poche centinaia di metri in leggera salita, ci sorprendono lo scenario e i profumi. Su questo grosso “scoglio” in mezzo al mare siamo nel regno della macchia mediterranea, con i suoi colori ed i suoi odori. Inebrianti profumi di rosmarini e poi lentischi, alterni, mirti, ginestre, filliree, lecci, corbezzoli ed eriche dai tronchi piegati dal vento. La strada sale con ampi zig zag sul fianco della collina, offrendoci scorci mozzafiato verso sud sul Golfo del Viticcio e verso il Capanne, o verso Nord-Est sulle scogliere portoferraiesi, Monte Grosso, il Canale di Piombino ed il continente, che appare nitido nelle giornate più serene.
Durante la passeggiata si incontrano i resti di un importante sistema difensivo risalente alla prima metà del XX secolo: la batteria costiera “De Filippi”: i resti degli alloggi degli ufficiali, la cabina di trasformazione, la centrale elettrica e le cisterne, la polveriera, opportunamente nascosta e scavata nella roccia. Poco oltre si possono vedere, nascosti nella macchia, i resti del basamento del deposito dei proiettili. Nel girare intorno al promontorio verso Ovest ci appare, nelle giornate limpide, il disegno della Corsica con i suoi rilievi e più vicina, a Nord-Ovest, l’antica isola vulcanica di Capraia. Al bivio, nel boschetto lungo il versante Nord, parte il viottolo che conduce all’estremità Nord-Occidentale del promontorio un balcone naturale a picco sul mare denominato Capo d’Enfola.
Il sentiero scende subito lasciando il fresco del bosco per uscire in una macchia bassa di erica, ginepro e Barba di Giove dai fusti modellati dal vento. La discesa si fa più ripida e la vegetazione si dirada, a tratti si trova solo la nuda roccia coperta da uno strato di licheni e più avanti una gariga ad Elicriso, Cineraria, Medicagine Marina e Critmo. Sono le uniche piante che qui riescono a sopportare gli spruzzi salini dalle mareggiate. Alla fine del viottolo, sulla punta del promontorio, siamo ripagati da uno spettacolo unico, difficile da dimenticare: ci troviamo affacciati sul mare davanti a noi lo scoglio chiamato “La Nave” avvolti da un blu intenso e dai profumi marini e mediterranei e viene voglia di rimanere a lungo.
INFO
Un pò di informazioni per gli appassionati di escursioni e di viaggi per isole dall’Elba.
Se si vogliono visitare le altre isole dell’Arcipelago dall’Elba la compagnia Aquavision organizza da giugno a settembre alcune linee settimanali dedicate:
- per il Giglio da Porto Azzurro tutti i mercoledi;
- per l’isola di Pianosa tutti giorni da Marina di Campo e una volta a settimana da Rio Marina con la compagnia Toremar;
- per Capraia tutti i venerdi da Portoferraio con scalo a Marciana Marina;
- Montecristo non ha collegamenti dall’Elba;
- Gorgona non ha collegamenti regolari con l’Elba se non con gite straordinarie organizzate dall’Ente Parco (Info Park 0565 908231)
È in distribuzione, da giugno 2017, la nuova carta dei sentieri del Parco Nazionale Arcipelago Toscano. Ora le mappe si possono trovare gratis in una APP per smartphone e tablet (iOS, Android, Windows) attraverso l’applicazione Avenza Maps di Avenza Systems Inc.
In totale sono stati riportati 435 km di sentieri, 684 km di strade sterrate e 440 km di strade asfaltate.
Aurora Ciardelli