Renato e Loretta
9 Agosto 2022Correre lungo i sentieri dell’Elba
9 Agosto 2022Da casa mia si vede il mare
La scelta di Giorgio Faletti
Quel luogo unico, lontano quanto basta dal mondo per ritrovarsi, rigenerarsi ed esprimere la propria creatività. Quell’angolo nascosto alla mondanità che sembra fatto apposta per pensare e dedicarsi agli affetti, all’amicizia, alle proprie passioni. Questa è l’Elba per Giorgio Faletti. Un’isola scoperta per caso, durante uno dei suoi viaggi per mare, e subito diventata familiare per l’indimenticato artista astigiano che in breve tempo decide di mettere su casa proprio qui. “L’intuizione Giorgio la ebbe una sera”, ci racconta la moglie, Roberta Bellesini, “dopo essersi affacciato dalla terrazza dello storico locale Sugar Reef, adagiato sulle colline di Capoliveri. Con lo sguardo rivolto verso il mare, Giorgio rimase così affascinato da quell’incantevole panorama da decidere in quel momento che la sua casa sarebbe sorta là, fra cielo e mare”. Non molto tempo dopo si presenta l’occasione. Nella metà degli anni ‘90 una villa con vista sul golfo di Capo di Stella, luogo a lui caro, viene messa in vendita. Giorgio non perde tempo e decide che quella sarà la sua nuova casa. Una casa che guarda a sud, verso l’infinito. Una casa che domina una terra di ferro e una costa ricca e frastagliata dai paesaggi e dai colori inconsueti. Grigio, rosso, nero e oro brillano e abbagliano sul litorale sud orientale dell’isola che nasconde anfratti e insenature, veri e propri angoli di paradiso, che in primavera e d’estate diventano rifugio di naviganti a caccia del primo e dell’ultimo sole. È così che si rivela in tutto il suo fascino il versante dell’Elba che guarda verso le isole di Pianosa, Montecristo e Giannutri, che appaiono all’orizzonte uniche, e la Corsica, talvolta nascosta dalla foschia, talvolta così ben visibile grazie al vento di maestrale che la fa sembrare un tutt’uno con la terra dell’Elba. Una cartolina a cielo aperto di cui Giorgio rimane affascinato, e che da quel momento accompagna i suoi momenti più felici e spensierati. Roberta, che ancora non faceva parte della sua vita, non poteva certo immaginare che l’Elba sarebbe diventata il loro rifugio. Passano gli anni e nell’agosto 2003 Roberta e Giorgio, coppia ormai molto affiatata e profondamente legata all’Elba, decidono di sposarsi. Il matrimonio è celebrato nel palazzo del Municipio di Capoliveri, in Piazza del Cavatore, dall’amico Sindaco Ruggero Barbetti. Roberta è bella nel suo vestito blu, il colore della felicità, emozione che traspare sia dal suo volto sia dagli occhi azzurri e pungenti di Giorgio, immortalati in quei rari scatti di un amico fotografo, uno dei pochi invitati alla cerimonia. “Non eravamo più così giovani per un matrimonio tradizionale”, racconta Roberta. “Volevamo vivere quel momento con le persone a noi più care in una certa intimità, nella nostra Elba”. L’estate è caldissima. Dopo la cerimonia, gli invitati e gli sposi festeggiano nel caratteristico e rinomato Ristorante Da Pilade, nella campagna di Capoliveri. Terminato il pranzo si trasferiscono nella loro casa per un tuffo in piscina e un pò di tranquillità. Qui Giorgio trascorre molti dei suoi momenti più belli e intimi. Lavora creando tanti dei suoi successi letterari e musicali. Da Io uccido, che diventa un best seller da 4 milioni di copie vendute, a Niente di vero tranne gli occhi, fino alla raccolta di racconti uscita nel 2008 dal titolo Pochi inutili nascondigli che molto ha dell’Elba fra le sue righe. Giorgio Faletti è attore, diventato popolare grazie alla sua comicità e ironia pungente, scrittore, sceneggiatore e pittore. Celebre il “suo” Professor Martinelli nel film Notte prima degli esami con Nicolas Vaporidis e Cristiana Capotondi. È anche cantante e compositore, mai banale, anzi forte nei toni e nei messaggi. Come dimostra sul palco dell’Ariston nel ’94 con Signor Tenente, lasciando per sempre un segno a Sanremo. Scrive canzoni per grandi nomi come Mina, Milva, Marco Masini, Gigliola Cinquetti, Angelo Branduardi, ed è autore di pièce teatrali di successo. “Aveva talento, intuizione, amava osservare la gente, le persone”, ricorda sorridendo la moglie Roberta. “Riusciva a cogliere in ognuna uno spunto, un’ispirazione. Spesso sembrava assentarsi, proprio quando eravamo fra la gente. Quello era in realtà il momento in cui rielaborava. Amava l’Elba perché qui trovava la sua giusta dimensione, riusciva a trascorrere lunghi periodi lavorando e riappropriandosi del tempo da dedicare a se stesso, ai suoi amici, ai libri, alla musica, una delle sue più grandi passioni”. Anche L’ultimo giorno di sole, lo spettacolo teatrale che racconta la fine del mondo con gli occhi di chi quel giorno vuol viverlo a modo suo, Giorgio lo scrive nella sua casa dell’Elba. Prova lo spettacolo più volte con l’attrice e cara amica Chiara Buratti, ma quando arriva il momento di metterlo in scena sul palco del Teatro Flamingo di Capoliveri, il destino beffardo glielo impedisce. Il 4 luglio 2014 Giorgio Faletti muore a soli 63 anni. Da casa mia si vede il mare. “Un testo e una musica che nacquero una sera, così, quasi per caso”, conclude la moglie Roberta, “mentre Giorgio osservava l’orizzonte e quel panorama che amava e conosceva così bene”. Una dedica alla sua isola e alla sua gente. Sincera e diretta. La canta e la suona tante volte con i suoi cari amici musicisti di Capoliveri, affidandogliela infine in modo che la custodissero e interpretassero con sincero sentimento. L’Elba e il suo rifugio ritornano sempre nella sua arte, quasi indissolubili. Giorgio Faletti ritrova se stesso e si identifica pienamente nei colori, profumi e paesaggi di questa meravigliosa Isola. Troviamo conferma di ciò nelle parole di Roberta che tanto ci raccontano di Giorgio artista e uomo: “C’erano serate in cui lo osservavo mentre si godeva il tramonto, assorto e felice. Lo descriveva come uno dei più belli del mondo a chi non conosceva l’Elba. I suoi occhi prendevano il colore del mare. Il suo sguardo esprimeva tutto l’amore per questo scoglio più di qualsiasi altra parola. Sono queste le immagini più belle che conservo di lui e dell’Elba”.