Tartatracce
16 Marzo 2023Il 25° anniversario del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, un avvenimento pieno di emozioni.
22 Marzo 2023Bronzo di Riace o David di Donatello? Se dovessi paragonarlo ad uno di questi capolavori non saprei cosa scegliere. Lui ce li ricorda entrambi in “chiave” moderna, con la sua innata bellezza e con una maestosità che, insieme, gli conferiscono un’aurea magica dove il terreno e il divino si fondono, soprattutto quando ad “accompagnarlo” è uno strumento “ingombrante”, sensuale e “prezioso” per il suo colore, come Lui lo definisce. Se n’è innamorato quando lo “ha incontrato” per la prima volta; al primo “timido approccio” le sue piccole mani non arrivavano alle “chiavi”[1]. Aveva solo 7 anni quando fu letteralmente “folgorato” dall’“imperante” sassofono, appartenente alla famiglia dei legni e non degli ottoni, che da molti anni accompagna la sua vita come un caro amico. Sto parlando di Jacopo Taddei, sassofonista di fama internazionale, già all’età di 26 anni, sia sulla scena della musica classica e contemporanea che in quella jazzistica. Ho avuto l’onore ed il piacere di conoscerlo ed apprezzarlo musicalmente, qualche anno fa, in occasione di “Notte d’Agosto” nelle vesti di special guest di un gala dinner organizzato dal “Soroptimist International Club isola d’Elba”, e del “Festival Elba Isola Musicale d’Europa” che nel 2016 gli ha conferito l’Elba Festival Prize[2], riconoscimento assegnato ogni anno ad un giovane musicista talentuoso dopo un attento lavoro di talent scouting.
Il suo legame con l’Elba, dove è nato e cresciuto fino all’adolescenza, è indissolubile. Nonostante la sua strepitosa carriera (che richiederebbe un articolo a parte) lo porti in giro per il mondo, il richiamo del mare e della natura della sua Isola è molto forte e come molti elbani, “costretti” per lavoro a vivere in continente o all’estero, tornare nello “scoglio” appena possibile, è ogni volta “un tuffo in un mare” di emozioni e sensazioni indescrivibili; è un ritorno al proprio Io, al contatto con la natura e un “nuovo incontro” con gli affetti più cari. È proprio su quest’Isola che ha mosso i primi passi grazie alla banda cittadina, la Filarmonica “Giuseppe Pietri”(vedi nota 3) di Portoferraio, che considera una “palestra” importante, soprattutto per una realtà insulare, dove educare ed “allenare” i bambini alla musica. È stata il suo trampolino di lancio alla quale deve tutto, non solo per i meravigliosi ricordi d’infanzia e di gioventù, ma anche per aver avuto il merito di “crescerlo” musicalmente per poi avviarlo agli “splendori” del successo che con suo grande orgoglio, porta il “marchio” Isola d’Elba. Il passaggio dalla banda cittadina al Conservatorio “Pietro Mascagni” di Livorno e successivamente al Conservatorio “Gioacchino Rossini” di Pesaro, è stato repentino. Affrontare un nuovo percorso di studi, affiancato sempre alla scuola tradizionale, è stato entusiasmante e stimolante, nonostante il sacrificio e le difficoltà tipici di chi vive su un’Isola.
L’amore per la Musica, la tenacia e la determinazione, senza mai rimpianti, hanno sempre prevalso grazie anche al prezioso e amorevole supporto dei suoi genitori che lo hanno accompagnato in questo cammino, costellato dalla vincita di concorsi nazionali ed internazionali, e da esperienze senza precedenti per un giovane musicista. Oggi l’attività concertistica, che lo vede a fianco di grandi interpreti del panorama musicale nazionale ed internazionale e nei più grandi teatri di tutto il mondo, si alterna alla docenza di master class nelle più prestigiose scuole musicali e nei Conservatori di Stato, italiani ed esteri. Sentirlo e vederlo suonare appaga non solo l’udito, ma anche la vista perché la sua interpretazione musicale e molteplicità di espressione corrispondono ad una danza sinuosa del corpo e della mente che ci lascia in uno stato di estasi. Jacopo Taddei va oltre il concetto di musica. Secondo Lui «la musica nasce dalla vita, non dalla musica stessa. Sono le esperienze di vita a far nascere e crescere l’impulso a creare qualcosa di “artistico” che non è solo il frutto del processo interiore dell’artista, ma è il risultato dei nostri rapporti con ciò che ci circonda e di come noi ci relazioniamo alle cose esterne…». In Lui c’è molto altro oltre alla bellezza statuaria, alla sensibilità musicale, all’amore per la sua Isola e per tutto ciò che è bello, al desiderio di condivisione… C’è Jacopo Taddei! Bronzo di Riace o David di Donatello? Non lo so. Resta pur sempre un capolavoro dei giorni nostri!
L’articolo è stato scritto da Rossella Celebrini, Direttore editoriale di Elba Per2 e non solo…, per il magazine di promozione turistica. Edizione 2021/2022.
- Le chiavi servono per chiudere e aprire i fori presenti nel fusto del sassofono, allo scopo di variare la lunghezza dellacolonna d’aria in risonanza all’interno dello strumento producendo così note di diversa altezza.
- L’obiettivo dell’Elba Festival Prize è infatti quello di valorizzare e incoraggiare il percorso di giovani (spesso giovanissimi) musicisti di talento che stanno muovendo i loro primi passi per conquistare l’attenzione del pubblico, o che hanno già iniziato una carriera all’estero ma non sono ancora conosciuti in Italia.
- Compositore elbano nato a Sant’Ilario nel 1886, diventato famoso con l’operetta Acqua Cheta e con l’opera lirica Maristella della quale è molto nota l’aria “Io conosco un giardino”.