Cucina povera elbana
30 Agosto 2023Parco Nazionale Arcipelago Toscano, un laboratorio a cielo aperto per la geodiversità
4 Settembre 2023Nei parchi c’è sempre qualcosa da scoprire, così come dalla natura c’è sempre qualcosa da imparare. Un bene comune da tutelare e valorizzare, per il nostro futuro. Voglio dare il benvenuto a chi ha la fortuna di godere della natura e della bellezza del Parco Nazionale Arcipelago Toscano di cui ho l’onore di essere Presidente, invitandolo ad averne grande rispetto e a trarne il massimo beneficio per la salute e il suo benessere. Una ricchezza inestimabile che non possiamo dare per scontata. Ci troviamo in un momento particolare, se vogliamo di svolta, per l’umanità. La pandemia ha acuito in modo drammatico l’esigenza di trovare un equilibrio con le risorse naturali che sono vitali per la sopravvivenza della specie umana. I cambiamenti climatici, gli eventi metereologici estremi e devastanti, la perdita di biodiversità, l’inquinamento, l’uso irrazionale delle risorse, sono tutte facce della stessa medaglia che erano già evidenti prima dell’evento pandemico, che però ha spinto molte più persone a riflettere su queste tematiche. Oggi si aggiunge la terribile guerra in Ucraina che, oltre agli orrori e ai lutti, mette di nuovo a dura prova l’economia europea e tocca il nervo scoperto della dipendenza energetica. Rispetto a trenta anni fa, oggi nell’opinione pubblica è molto più diffusa una sensibilità verso le tematiche ambientali, nel mondo, in Europa e in Italia. Talvolta questo sentimento porta anche a posizioni estreme, non razionali e senza una base scientifica, come nella gestione delle specie aliene. Proprio la pandemia ha evidenziato come il ruolo della scienza sia indispensabile per fronteggiare le sfide che si trova di fronte. È vero che a volte la comunità scientifica su alcune valutazioni appare divisa all’opinione pubblica, ma spesso sono accentuazioni mediatiche. Sui cambiamenti climatici i “negazionisti” citavano scienziati che sostenevano che il riscaldamento globale non c’era e altri che affermavano che comunque era indipendente dalle attività umane e dall’emissione di CO2 in atmosfera. Ovviamente questi scienziati erano una sparuta minoranza, ma ciò è stato sufficiente a fare affermare a qualcuno che “la scienza è divisa”. Analogamente ci sono biologi che negano la teoria dell’evoluzione, ingegneri terrapiattisti e medici no vax (in Italia meno dell’1%).
In questo contesto così confuso le aree protette possono fare molto per diffondere sempre di più l’importanza che ha la scienza per le sfide mondiali che ci attendono: ricerca, monitoraggi della fauna e della flora, materiale divulgativo, centri visita, guide adeguatamente formate. È uno dei contributi maggiori che, per quanto ci riguarda, possiamo dare al nostro Paese. Ma le aree protette possono fare molto anche per la salute umana e il benessere psico-fisico delle persone vista la stretta connessione con la salute dell’ambiente, come ha chiaramente dimostrato la pandemia che ci ha travolti. Il 70% di tutte le malattie infettive negli esseri umani infatti sono zoonotiche, quindi è fondamentale ridurre la perdita di biodiversità aumentando il livello di conservazione della natura. I Parchi perseguono questo obiettivo prioritario tutelando gli habitat e gli ecosistemi presenti al loro interno, perché siano sempre più resilienti e massimizzino i servizi ecosistemici che erogano a favore dell’umanità. I parchi sono un patrimonio nazionale e mondiale, un contributo al contrasto ai mutamenti climatici e sono dei formidabili volani di sviluppo sostenibile in grado di offrire modelli al resto del Paese.
Larticolo, pubblicato nel magazine di promozione turistica Elba Per2 e non solo… Edizione 2023/2024, è un estratto del libro Animali uomini e parchi di Giampiero Sammuri e Gianni Montesano Edizioni Pandion, il volume dedicato alla tutela dell’ambiente e della biodiversità, e che analizza il sistema dei parchi italiani.