Tesori sommersi
6 Ottobre 2023Un’Elba sacra
10 Ottobre 2023Negli anni ’60 un gruppo di letterati toscani animato da Geno Pampaloni e Rodolfo Doni fondò il Premio letterario che, dal 1984, porta il nome di Raffaello Brignetti, affermato scrittore nativo dell’Isola del Giglio e adottato dagli elbani per la sua lunga e importante permanenza a Marciana Marina. L’ambizione era quella di immaginare una sorta di isola di “Utopia culturale”, capace di accogliere e coronare grandi spiriti, non solo italiani e non solo narratori. Grazie al riconoscimento, sull’Isola sono arrivati poeti come Gatto e Montale, scrittori come Böll, Landolfi e Klüge, storici come Denis Mack Smith. Tra i finalisti, spiccano nomi illustri del calibro di Pasolini e Zanzotto, Max Frisch e Solzenicynl. Dopo un’interruzione di 10 anni, ha aggiunto al suo blasone il nome di Raffaello Brignetti, l’autore del Gabbiano Azzurro, che aveva fatto dell’Elba la sua patria elettiva, trasfigurando il mare nello specchio metaforico delle sfide della vita.
Dal 1984 il Premio ha ripreso il suo dialogo con le correnti più vive della cultura contemporanea grazie alla generosità, alla dedizione e alla sensibilità di Alberto Brandani, un manager convinto che il libro sia un indispensabile volano di sviluppo. Sono così arrivati altri allori significativi: tra i tanti, Mircea Eliade, Michel Tournier, Elemire Zolla, Mario Luzi, Maria Luisa Spaziani, Muriel Spark, Javier Cercas, Domenico Starnone.
A oltre mezzo secolo dalla sua nascita, il prestigioso riconoscimento si presenta in una nuova veste. Ne parliamo con Roberto Marini, Presidente del Comitato promotore.
Presidente Marini, come sarà il “nuovo” Brignetti?
«La nuova formula del riconoscimento elbano 2023 prevede che vi siano tre vincitori finalisti, che si contenderanno il superpremio finale, che verrà assegnato a Portoferraio la sera del sabato 9 settembre, a seguito del voto espresso dalla giuria tecnica e da quella popolare: al super vincitore sarà consegnato un ulteriore compenso in denaro pari a 2500 euro».
Paolo Giordano con Tasmania (Einaudi), Vivian Lamarque con L’amore da vecchia (Mondadori) e Sebastiano Mondadori con Verità di famiglia (La Nave di Teseo) sono il tris d’assi di questa 51ª edizione. Soddisfatto della rosa?
«Esprimo grande soddisfazione. Come sempre la nostra giuria letteraria ha fatto bene il suo lavoro. Abbiamo tre vincitori finalisti di grande levatura che saranno tutti presenti alla serata finale. Avremo sul palco tre grandi autori che non solo racconteranno loro stessi, ma saranno a disposizione del pubblico per approfondimenti e curiosità. Un appuntamento con protagonisti d’eccezione, durante il quale saluteremo con soddisfazione il ritorno della poesia. Un ritorno che dimostra che il Premio guarda al futuro, ma nella convinzione di quanta importanza abbiano le radici, gli intenti di coloro che ne furono i fondatori: far convivere e mettere a confronto opere che rappresentano generi diversi».
Nella giuria presieduta da Ernesto Ferrero, di cui fanno parte Mario Baudino, Marino Biondi, Giulia Brandani, Luciano Gelli, Antonio Monda, Massimo Onofri e Silvia Ronchey, da quest’anno sono entrati anche Giuseppe Lupo e Gino Ruozzi: un parterre de Roi scelto secondo quale criterio, Presidente Marini?
«Uscendo dagli schemi classici, oserei dire che la nostra giuria è una grande squadra con un capitano d’eccezione, Ernesto Ferrero; con lui abbiamo progettato e messo in atto una campagna acquisti che ha visto approdare tra le nostre fila altri due fuoriclasse, due critici autorevoli, Lupo e Ruozzi, che già seguono sistematicamente la produzione corrente».
Nella giuria presieduta da Ernesto Ferrero, di cui fanno parte Mario Baudino, Marino Biondi, Giulia Brandani, Luciano Gelli, Antonio Monda, Massimo Onofri e Silvia Ronchey, da quest’anno sono entrati anche Giuseppe Lupo e Gino Ruozzi: un parterre de Roi scelto secondo quale criterio, Presidente Marini?
«Uscendo dagli schemi classici, oserei dire che la nostra giuria è una grande squadra con un capitano d’eccezione, Ernesto Ferrero; con lui abbiamo progettato e messo in atto una campagna acquisti che ha visto approdare tra le nostre fila altri due fuoriclasse, due critici autorevoli, Lupo e Ruozzi, che già seguono sistematicamente la produzione corrente».
Dopo la scomparsa di Alberto Brandani, sua anima per molti decenni, sta cercando di rinnovarsi. Quali altri cambiamenti e quali i prossimi obiettivi del Brignetti?
«Alberto Brandani è stato, in primis, un grande amico, che sarà sempre nei miei pensieri. È stato un uomo di grande cultura e capacità organizzative, vero perno su cui si sono basate tutte le attività del Premio. Un uomo di progetto e prospettiva. Così, oggi, guardando al futuro, intendiamo trasformare il riconoscimento in un vero e proprio “Festival della Cultura”, un percorso di incontro e scambio di idee tra autori nazionali ed internazionali. Un percorso che veda l’Elba al centro di un progetto culturale e di comunicazione che renda ancora più protagonista il nostro territorio.
Contate di esportare il Brignetti oltre i confini dell’Isola?
«La nostra volontà è quella di condividere la nostra esperienza culturale. La prima tappa sarà il Comune di Genova, dove la Fondazione Pallavicino, ospiterà il riconoscimento. Di questo momento e del sostegno al Premio dobbiamo ringraziare il Presidente della Fondazione, il Principe Domenico Pallavicino, ed il segretario generale, l’amico Claudio Senzioni».
Quest’anno avere ottenuto il patrocinio del “Ministero dei Beni Culturali”, un grande risultato…
«Un risultato di grande soddisfazione che ci onora e rende merito a tutti coloro che con caparbietà e determinazione hanno reso possibile e proiettato nel futuro una storia nata 51 anni fa».
L’Elba e il Brignetti, quali sinergie per il futuro?
«Il nostro è un percorso ambizioso che da soli non saremo in grado di affrontare. Sarà possibile raggiungere nuove frontiere e i nuovi traguardi grazie al fondamentale sostegno dei Comuni elbani, di tutte quelle persone e organizzazioni che in questi anni hanno contribuito con passione al nostro Premio quale componente sostanziale del sistema culturale elbano. Con l’Ingegner Massimo De Ferrari, Presidente dell’Associazione Albergatori Isola d’Elba, che ringrazio, abbiamo gettato le basi per un nuovo percorso del “Premio Letterario Isola d’Elba”, nella convinzione che la cultura sia uno dei motori trainanti del “Sistema Elba”, uno dei fattori che più esaltano la qualità e la competitività del nostro territorio».
L’intervista, pubblicata in Elba Per2 e non solo… Edizione 2023/2024 è stata realizzata da Letizia Cini, Direttore Responsabile del magazine di promozione turistica – Vicecaporedattore all’Ufficio Centrale de “La Nazione”, Responsabile del settore Cultura e Spettacoli.