L’Arte di Bolano è ricerca introspettiva
14 Dicembre 2023Ho avuto il piacere di conoscere Antonella Avataneo qualche anno fa. Sin da subito sono rimasta conquistata dalla sua sensibilità di Artista e di Donna e in particolar modo colpita dal suo rapporto con l’Isola, per lei fonte di ispirazione e nutrimento per lo spirito.
Ho percepito immediatamente quanto sia forte il suo legame con il mare, che nasce – come mi ha raccontato – dal profumo salino respirato per la prima volta a soli 3 mesi di vita a Bordighera, nella casa di vacanze di famiglia. Il Mare rappresenta il suo imprinting che condizionerà le sue scelte future. Approfondendo il mio rapporto con Antonella, è nata maturata in me, giorno dopo giorno, la consapevolezza che i colori meravigliosi che lo dipingono, sono gli stessi della sua Anima: sono i colori che l’hanno fatta innamorare dell’Isola d’Elba, luogo magico che incanta e rapisce… Nonostante Antonella sia nata a Pinerolo, cittadina piemontese ai piedi delle montagne, come lei sostiene sicuramente per sbaglio – le altitudini non l’hanno mai affascinata a differenza del mare che, oltre ad essere la meta dei suoi innumerevoli viaggi, rappresenta il luogo dove ha sempre sognato di vivere. . Come gli Eagles sognavano la California, Lei sin da ragazzina sognava il mare… ancor di più un’Isola perché abbracciata e protetta dal resto del mondo come da una sorta di scudo.
Il mare, deifico, irrequieto, magico, sensuale… ha sempre esercitato sull’Artista piemontese un potere catartico, depurativo e rigenerante che la porterà aricominciare da zero, o quasi, facendole dimenticare i demoni che hanno oppresso la sua anima, “purificandola” dal dolore per la perdita dei suoi cari, dai pesi, dalle delusioni… Antonella in passato aveva pensato a diversi luoghi dove rifugiarsi, ma poi, come per magia, il Fato le ha suggerito di provare se l’Elba fosse Avalon, finendo per stabilircisi nonostante non sia stato per nulla facile. Come Antonella cita «d’altronde non è per tutti la cerca del Graal e periglioso è il seggio(…)». Così l’Elba diviene da subito il suo porto sicuro dove rifugiarsi e trovare conforto ogni volta che si siede sulla battigia ad osservare la “danza” delle acque che “culla” la sua anima, ad ascoltare il sussurro delle onde, a studiare i colori del cielo e del mare, ad odorare il profumo iodato, a guardare il baluginio del riverbero solare sulla superficie, a lasciarsi accarezzare dal calore dei raggi sulla pelle. E’ proprio nell’attimo stesso in cui si lascia andare a queste sensazioni che il suo stato d’animo rinasce.
Anche i colori plumbei dell’inverno per Antonella qui acquistano una luminosità ultraterrena che riempie di energia. « La foschia e la nebbia che a volte si scorgono pare si abbassino sino a baciarne la superficie e persino il pallido sole che si insinua tra loro riscalda il mio Cuore. Sul mare la pioggia è sensuale, le mareggiate e le tempeste inducono sogni ». Da queste sue riflessioni si evince come la sua Natura di Donna ed il Mare siano un tutt’uno! Antonella infatti, quando vi si immerge ne diventa parte integrante. Nuotando lentamente assapora l’abbraccio morbido delle sue onde, osserva le acque cristalline verdizzurre (che hanno le stesse tonalità dei suoi occhi) abitate da una grande varietà di pesci…E’ così che l’Artista è stata rapita dall’Elba! Ed il mare è stato ed è la Musa Ispiratrice della sua espressione artistica. Guardando le sue opere ritroviamo i colori del mare, i riflessi dorati del sole su di esso, le sabbie cocenti, gli “zefiri” gentili, i venti forti… «Come Artista il Mare e le Isole sono il mio soggetto concettuale prevalente, mosso da sentimenti animici, ricordi ancestrali uterini che lo rendono lo spirito guida, lo spirito che mi domina, selvaggio e dolce, magico e irrequieto, mutevolmente perfetto. Questo è ciò che ispira la mia Arte! Ynis Wytrin è una raccolta di opere dedicata alle isole dell’anima e dell’inconscio immerse in un mare talvolta benevolo talvolta implacabile ».
Antonella Avataneo è un’artista poliedrica che rientra nel movimento dell’arte concettuale. Ogni tela o carta che dipinge, ogni ceramica che modella, ogni installazione, nasce da un concetto profondo creato dal suo inconscio o da accadimenti legati al suo vissuto. La sua interiorità è mutevole, sfaccettata. Spesso ritorna su pensieri e ragionamenti, che elabora, destruttura per poi dargli nuova vita sotto altre luci e sguardi, che lascia sedimentare in modo da non renderli centri gravitazionali ma moti perpetui, come se fossero pendoli divinatori, polle d’acqua magiche in cui vedere ciò che l’elaborazione del suo pensiero trasformerà nella materia dell’opera, che è il suo modo di comunicare chi è. In questo modo l’artista instaura un contradditorio perenne con chi osserva, attraverso l’opera il suo stesso spirito. « Io sono nell’opera, io sono l’opera e in effetti non mi è raro durante la creazione, avere vere e proprie estasi mistiche da cui mi risveglio per fortuite cause esterne. Vengo letteralmente risucchiata in questo mondo sentendomi uscire dalla tela, dal colore che un istante prima stavo stendendo inconscia del mondo circostante». Spesso si chiede se il suo mondo reale sia quello che apparentemente vive su questo pianeta o se sia più reale quello che vive in questi attimi sospesi, che talvolta durano anche 17 ore consecutive. Attimi in cui il mondo terreno non esiste più, sostituito da un diverso piano astrale in cui esiste solo serenità e piacere.
Ogni tela o carta che dipinge, ogni ceramica che modella, ogni installazione, nasce da un concetto profondo creato dal suo inconscio o da accadimenti legati al suo vissuto. La sua interiorità è mutevole, sfaccettata. Spesso ritorna su pensieri e ragionamenti, che elabora, destruttura per poi dargli nuova vita sotto altre luci e sguardi, che lascia sedimentare in modo da non renderli centri gravitazionali ma moti perpetui, come se fossero pendoli divinatori, polle d’acqua magiche in cui vedere ciò che l’elaborazione del suo pensiero trasformerà nella materia dell’opera, che è il suo modo di comunicare chi è. In questo modo l’artista instaura un contradditorio perenne con chi osserva, attraverso l’opera il suo stesso spirito. « Io sono nell’opera, io sono l’opera e in effetti non mi è raro durante la creazione, avere vere e proprie estasi mistiche da cui mi risveglio per fortuite cause esterne. Vengo letteralmente risucchiata in questo mondo sentendomi uscire dalla tela, dal colore che un istante prima stavo stendendo inconscia del mondo circostante». Spesso si chiede se il suo mondo reale sia quello che apparentemente vive su questo pianeta o se sia più reale quello che vive in questi attimi sospesi, che talvolta durano anche 17 ore consecutive. Attimi in cui il mondo terreno non esiste più, sostituito da un diverso piano astrale in cui esiste solo serenità e piacere. Questa è la sua Arte. Questo è il suo Mondo. Questa è Antonella Avataneo!
L’articolo pubblicato in Elba Per2 e non solo… Edizione 2024/2025 è stato scritto da Alessandra Tozzi, Coordinatore Editoriale del magazine.