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Tra le straordinarie eccellenze dell’Arcipelago Toscano vi è anche la presenza del Santuario Internazionale per la protezione dei Mammiferi Marini Pelagos. Il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano è totalmente inserito all’interno di questa che è un’area marina internazionale (con una superficie di circa 87.500 Kmq) dedicata alla protezione dei mammiferi marini e dei loro habitat nel Mar Mediterraneo, posta sotto protezione per effetto di un accordo multilaterale tra Francia, Italia e Monaco (Accorgo Pelagos) firmato a Roma nel 1999 ed entrato in vigore nel 2002. Nel 2001 il Santuario Pelagos è diventato “Area Specialmente Protetta di Importanza Mediterranea” (ASPIM) nell’ambito della Convenzione di Barcellona. Il Santuario si estende nel bacino corso-ligure-provenzale da Punta Escampobariou (nei pressi di Tolone) a Capo Falcone e Capo Ferro (Sardegna), fino al confine tra Toscana e Lazio. E’ un’area caratterizzata da un’elevata biodiversità che comprende circa 8.500 specie di animali marini. Grazie alla sua considerevole ricchezza di plancton e di vita pelagica, l’area del Santuario Internazionale per i Mammiferi Marini è interessata, durante i mesi estivi, da una straordinaria presenza di cetacei di tutte le specie frequentatrici del Mediterraneo. In questa zona sono presenti, infatti, Balenottere comuni (Balenoptera pbysalus) e Stenelle (Stenella coeruleoalba), Capodogli (Phiseter catodon), Globicefali (Globicephala phisalus), Grampi (Grampus griseus), Tursiopi (Tursiops trucantus), Zifi (Ziphiys cavirostirs) e Delfini comuni (Delphinus delphy). Di grande valore conservazionistico la presenza della Foca monaca (Monachus monachus), segnalata anche di recente nell’Arcipelago Toscano.
In questo contesto il Parco Nazionale Arcipelago Toscano opera fin dalla sua istituzione attraverso attività didattiche, di ricerca scientifica e di divulgazione che hanno coinvolto e coinvolgono diversi istituti di ricerca e specialisti sulla base di numerose iniziative finanziate a livello nazionale e comunitario. Di particolare interesse il progetto avviato questa estate (denominato CLAPS ovvero CLimate Adaptation Pelagos Sanctuary) che coinvolge 12 tra aree marine protette e parchi nazionali con estensione a mare che interessano il Santuario Pelagos. Il progetto ha preso spunto dalla valutazione che la tutela dei mari e degli oceani rappresenta la sfida e l’obbiettivo da raggiungere su scala globale. Il bacino del Mar Mediterraneo è stato identificato come hotspot di biodiversità a rischio climatico, con temperature del mare che aumentano più rapidamente rispetto ad altre aree e con ondate di calore marine, siccità e inondazioni costiere sempre più frequenti.
Poiché è dimostrato che le aree marine protette possono rappresentare soluzioni basate sulla natura per l’adattamento al clima, fornendo rifugi e aumentando la resilienza di habitat e specie ai cambiamenti climatici, è evidente che più efficace è la protezione, più gli organismi e gli ecosistemi saranno in grado di far fronte e continuare a sostenere zone di pesca produttive e altri servizi ecosistemici. Particolarmente interessanti sono le valutazioni che hanno fatto scattare il partenariato e la messa a punto della proposta progettuale. E’ stato dimostrato che una balena è in grado di determinare l’assorbimento di enormi quantità di CO2, contrastando l’aumento delle temperature globali e con un valore medio stimato, in termini di servizi ecosistemici, pari a 2 milioni di dollari. Si parla anche di ” effetto fertilizzante” delle balene, in quanto, dopo essersi nutrite in profondità, ritornano in superficie ridistribuendo sostanza organica (nutrienti come ferro e azoto) alla base della produzione primaria. Recenti studi hanno dimostrato che una grande balena assorbe in media 33 tonnellate di CO2. In linea con l’Agenda ONU 2030 ed il Green Deal Europeo, le Aree Marine Protette e i Parchi Nazionali con estensione a mare che insistono nel Santuario Pelagos hanno deciso di impegnarsi in un progetto attivo e concreto per iniziare a comprendere gli effetti di tali cambiamenti sulle abitudini dei mammiferi marini che frequentano le zone costiere.
Il progetto CLAPS vede il coinvolgimento di ben 12 partner (Area Marina Protetta Portofino, Area Marina Protetta Isola di Bergeggi, Area Marina Protetta Cinque Terre, Area Marina Protetta Secche della Meloria, Parco Nazionale Arcipelago Toscano, Parco Nazionale Asinara, Parco Nazionale Maddalena, Area Marina Protetta Capo Testa, Area di Tutela Marina di Capo Mortola, Università di Pavia, Nauta S.r.l. e Menkab) e si pone l’ambizioso obbiettivo di rafforzare il ruolo dei Parchi e della Aree Marine quali quali sentinelle del cambiamento climatico e attori chiave nel monitoraggio acustico delle specie del Santuario Pelagos. L’attività prevede infatti il posizionamento di stazioni fisse di monitoraggio, sia per la temperatura dell’acqua, sia per l’ascolto dei cetacei attraverso idrofoni, che permettano di iniziare a comprendere gli effetti dell’innalzamento della temperatura sui cetacei e l’impatto del rumore sugli stessi.
La Carta di Partenariato Pelagos
Oltre alle attività di ricerca scientifica e divulgazione condotte dal Parco Nazionale l’Arcipelago Toscano può vantare un prestigioso primato, otto Comuni su dieci hanno infatti ottenuto la Carta di partenariato Pelagos con riferimento all’iniziativa promossa dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica destinata ai Comuni che si affacciano sul Santuario Pelagos. Il 28 giugno scorso -all’interno del Sea Essence International Festival che si è tenuto a Marciana Marina – gli otto Comuni dell’Arcipelago Toscano che hanno aderito alla Carta di Partenariato Pelagos (Livorno, Capraia Isola, Portoferraio, Porto Azzurro, Capoliveri, Rio, Marciana e Marciana Marina) hanno ricevuto la bandiera dell’Accordo Pelagos a testimoniare l’impegno per la protezione di questa straordinaria porzione di mare, con l’obiettivo di rendere più tangibile il Santuario agli occhi del pubblico, di creare nuove sinergie su temi relativi ai mammiferi marini e alla loro protezione, nonché di coinvolgere i partner territoriali per promuovere gli obiettivi dell’Accordo e realizzare azioni concrete a favore dei mammiferi marini, anche attraverso costanti attività di informazione e sensibilizzazione.
L’articolo, pubblicato nel magazine di promozione turistica Elba Per2 e non solo… , Edizione 2024/2025 è stato scritto dal Dott. Maurizio Burlando, Direttore del Parco Nazionale Arcipelago Toscano.