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9 Agosto 2022Il Richiamo della Montagna
9 Agosto 20221519-2019
Cinquecentesimo anno dalla nascita di Cosimo de’ Medici fondatore di Portoferraio
Narra la leggenda che quando Cosimo era bambino il padre, Giovanni delle Bande Nere, volle che gli fosse gettato nelle braccia da una finestra di Villa Salviati, a Firenze, per capire dalla sua reazione il destino che avrebbe avuto. Il piccolo Medici sembra non si fosse assolutamente spaventato e qualche anno dopo, a diciassette anni, forse grazie alla fermezza del suo carattere, sarà prescelto dai senatori Francesco Guicciardini, Filippo Strozzi, Baccio Valori e Niccolò Acciaiuoli per ricoprire il ruolo di Duca di Firenze in seguito all’uccisione del Duca Alessandro. I senatori, ingannati, infatti, dalla giovane età e dall’indole taciturna e severa di Cosimo, pensarono di poter governare in sua vece, ma il giovane rivelò ben presto il lato del carattere “sollecito e risoluto” che lo avrebbe portato a divenire l’uomo più temuto di Firenze e il più potente della Toscana. Divenuto Duca, una delle sue prime mosse politiche fu di non scendere a patti con i fuoriusciti repubblicani che annientò nella battaglia di Montemurlo (1537) cancellando ogni loro speranza di ritorno al potere. Questa vittoria che legò politicamente Cosimo all’Imperatore Carlo V lo contrappose, invece, alla Francia di Caterina de’ Medici la quale, come ultima erede del ramo di Lorenzo il Magnifico, accusava Cosimo di aver usurpato i suoi diritti sulla Signoria di Firenze. Sotto gli auspici dell’Imperatore, il giovane Medici, il 29 luglio 1539, si unì in matrimonio con Eleonora, figlia di Don Pietro di Toledo, Viceré di Napoli e fratello del Duca d’Alba. Nonostante l’unione fosse stata orchestrata, il matrimonio si rivelò ben presto felice e prospero. Eleonora, donna colta ed emancipata, appena avvicinata al Duca sostenne le arti e la poesia rinnovando i canoni di bellezza, eleganza e cultura in una Firenze cupa e intimorita, ancora convalescente dalle ferite dell’assedio del 1530 e prigioniera del moralismo del Savonarola. Fu ritratta con i figli (cinque maschi e tre femmine) dal pittore di corte Agnolo Bronzino che la raffigurò bellissima, vestita con abiti stupendi, intarsiati d’oro e pietre preziose. Inizialmente insediatosi con la sua famiglia a Palazzo della Signoria, Cosimo vi coltivò la passione per l’alchimia, espressa nelle decorazioni artistiche delle numerose stanze, passione che continuerà ad esercitare a Palazzo Pitti, la nuova residenza della corte medicea acquistata per volontà della moglie nel 1549. Durante il suo governo Cosimo accentrò nelle proprie mani tutto il potere, intervenne nelle cause civili e penali e nell’amministrazione ordinaria rispondendo personalmente alle suppliche dei sudditi. Il suo vanto era, infatti, di aver instaurato una nuova pratica di governo, attenta non solo a Firenze ma a tutte le Comunità soggette. Il progetto di espansione del suo Stato e contemporaneamente l’esigenza di bloccare eventuali propositi della Francia, indirizzarono la sua attenzione verso i deboli confini meridionali del ducato rappresentati dalla Repubblica di Siena e dal piccolo Principato di Piombino, importante per la posizione geografica strategica e per le ricchezze minerarie dell’Elba. Dopo reiterate pressioni su Carlo V, preoccupato per il riaccendersi della guerra con la Francia e per la minaccia dei turchi sui domini mediterranei della Spagna, nel 1548 ottenne l’Elba, ma solo temporaneamente, in quanto Iacopo VI, il signore di Piombino, rientrò di fatto in possesso del suo Stato nel 1557 facendo cessare l’ingerenza medicea. Ma intanto Cosimo aveva fatto costruire nell’isola d’Elba una città fortificata che sarebbe rimasta in suo possesso con due miglia di territorio circostante. Era nata intorno ad uno dei porti più sicuri del Mar Tirreno, Cosmopoli conosciuta comunemente col nome di Portoferraio, un esempio unico di città rinascimentale e nello stesso tempo di roccaforte, capace di lunghi assedi grazie alla presenza di granai, cisterne e mulini, e contemporaneamente luogo vitale dal punto di vista politico, religioso e artistico. La rete di fortificazioni che Cosimo aveva iniziato a costruire si arricchì, in seguito, di altre due città-fortezza, Terra del Sole, nella Romagna ducale e Sasso di Simone, ai confini col Ducato di Urbino, ma nessuna delle due eguagliò lo splendore e la razionalità di Cosmopoli/Portoferraio.
L’articolo è stato scritto da Gloria Peria, archivista storica dei Comuni dell’Isola d’Elba, per il magazine di promozione turistica Elba Per2 e non solo… Edizione 2019/2020.