musei e siti archeologici
UN MARE DI CULTURA E STORIA
Sette isole incantate sospese fra la costa toscana e la Corsica, ricche di storie secolari e personaggi avventurosi, ancora oggi leggibili grazie alle numerosissime testimonianze culturali e archeologiche presenti sul territorio. Luoghi in cui storie di etruschi, romani e feroci pirati si intrecciano a quelle di illustri frequentatori, da Cosimo de’ Medici a Napoleone, fino a Sandro Pertini e all’anarchico Giovanni Passannante. Pagine di storia e di vita contemporanea che aspettano solo di essere scoperte.
In questo territorio privilegiato, nel corso del 2020 è stato istituito S.M.AR.T, Sistema Museale dell’Arcipelago Toscano, come strumento di cooperazione inteso a favorire la valorizzazione del patrimonio del territorio. Un progetto nato dalla condivisa necessità di valorizzare l’offerta museale, in un’ottica di unificazione che crea collaborazione e integrazione, ma anche promozione e sviluppo di nuove strategie. Sono oltre 20 i musei, le aree archeologiche, i monumenti musealizzati e le case del Parco delle sette isole, sotto le province di Livorno e di Grosseto, riuniti nel Sistema Museale.
Queste eccezionali strutture offrono esperienze culturali in ogni sua forma: parchi e musei archeologici, antiche fortezze, musei geo-mineralogici e di archeologia industriale, collezioni d’arte moderna e contemporanea, miniere e raccolte di varia natura che testimoniano la ricca varietà di un arcipelago abitato e frequentato fin dall’antichità. Contribuiscono a questo enorme patrimonio culturale e naturalistico 9 comuni, il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano (compreso nella Riserva della Biosfera MaB UNESCO), la Fondazione Italo Bolano E.T.S., musei privati con collezioni permanenti ed edifici storici che ospitano mostre temporanee.
I musei e le aree archeologiche
Il tema dell’archeologia è il vero fil rouge che unisce l’identità delle isole di Toscana: tracce evidenti della civiltà etrusca e di quella romana costellano le sette perle dell’Arcipelago. Frutto dell’impegno decennale di Università, Soprintendenze ed enti locali, oggi queste realtà presentano un racconto chiaro e ricco di curiosità sull’antica storia delle isole. A Portoferraio, il Museo Archeologico della Linguella, aperto al pubblico nel 1988, è ospitato all’interno degli ex Magazzini del sale dell’omonima fortezza. Il percorso espositivo racconta la storia dell’Elba dall’VIII sec. a.C. all’età romana, attraverso i rinvenimenti terrestri e subacquei dell’isola. Adiacente al museo, si trovano i resti di un grande impianto termale con quattro fasi di vita, dal I sec. a.C. al III sec. d.C, probabilmente di uso pubblico a servizio del porto romano. Il Museo Archeologico del Distretto Minerario, a Rio Elba, presenta l’archeologia della parte orientale dell’isola, legata alla metallurgia dalla protostoria al Medioevo.Il Museo Archeologico di Marciana, primo a nascere sull’isola nel 1968, illustra la storia dell’Elba occidentale e dei traffici che attraversavano il Mar Tirreno. In questo ricco panorama non mancano le aree archeologiche e i resti delle lussuose villae maritimae, presenti in tutte le isole, costruite da esponenti delle classi aristocratiche di Roma per il riposo e lo svago. In località San Giovanni, la Villa Romana delle Grotte, costruita alla fine del I secolo a.C dalla potente casata dei Valerii e abitata fino alla fine del I secolo d.C, si affaccia sullo splendido golfo di Portoferraio, mentre a Giannutri, la lussuosa Villa della potente famiglia dei Domizi Enobarbi (della quale faceva parte anche l’imperatore Nerone) occupa tutta la parte orientale dell’isola. A Capraia, all’interno della storica Chiesa di Sant’Antonio, è da qualche anno allestita una mostra permanente che mette in luce la profonda antichità dell’isola fra anfore romane, suppellettili e i suggestivi resti di un guerriero e dei suoi tesori. Pianosa, in virtù delle sue numerosissime testimonianze culturali e archeologiche, è un’isola posta interamente sotto vincolo archeologico. Qui, nel 2021, è stato aperto al pubblico il Museo delle scienze geologiche e archeologiche, all’interno dell’ex Direzione del carcere, che guida alla comprensione di un territorio eccezionale sin dalla più remota antichità, ben prima dell’arrivo dell’uomo.
Storie di miniere, minatori e minerali
“Insula inexhaustis chalibum generosa metallis”, così definiva Virgilio nella sua Eneide l’isola d’Elba e i suoi leggendari giacimenti metalliferi, tanto ricchi da essere creduti inesauribili. Un’abbondanza mineraria sfruttata e conosciuta da tutte le antiche civiltà, oggi ammirabile nei musei e nei parchi minerari dell’isola. Nel borgo di San Piero, il moderno Museo MUM espone una collezione di minerali da capogiro, ed è punto di partenza per straordinari trekking che conducono sulle “Vie del Granito” alla scoperta di un’isola autentica e nascosta. Nel Comune di Rio, il Museo Minerario e il Parco Minerario dell’Isola d’Elba, custodiscono raccolte di minerali e ricostruzioni di ambienti delle miniere elbane, attive fino al 1981, e paesaggi lunari da esplorare a piedi, in bici, a bordo di un trenino per avventure fuori dal tempo. A Capoliveri, il Museo della Vecchia Officina e le Miniere di Calamita, consentono un’esperienza immersiva in un vero scrigno di archeologia industriale tramite visite guidate all’interno di gallerie sotto il livello del mare, in cui l’energia della terra è magica e magnetica.
ARTE E STORIA
L’articolo è stato scritto da Valentina Anselmi, Direttore dei Musei dell’Arcipelago Toscano (Smart) per il magazine di promozione turistica Elba Per2 e non solo… Edizione 2022/2023.
Valentina Anselmi è nata a Marciana Marina ed è una storica dell’arte. Si occupa di progettazione culturale, comunicazione, accessibilità museale e tematiche inerenti la Museologia contemporanea. Le sue principali aree di attività riguardano i temi del fundraising e progetti per lo sviluppo culturale e museale.